“È un esercizio che corona degnamente la significativa ricorrenza del 150º di fondazione della BPS”. Questo uno dei passaggi chiave della lettera inviata agli oltre 154mila soci della Banca Popolare di Sondrio. “Tra le riflessioni odierne – scrivono il Consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini e il Presidente Francesco Venosta - quella riferita al recente passaggio a “Spa” della Banca ci sprona ad assicurare che il nostro modo di essere e lavorare non cambierà. In noi è forte più che mai la determinazione di proseguire a onorare lo scopo fondativo di questa istituzione, cioè a dire di soddisfare, in sintonia con il credito popolare, le esigenze delle famiglie, delle piccole e medie imprese, delle cooperative e degli Enti pubblici e privati, prestando peculiare attenzione ai territori serviti, a partire da quelli di origine della Valtellina e della Valchiavenna”. “Custodi della nostra storia e fieri del nostro patrimonio identitario – si legge - guardiamo al futuro e alle giovani generazioni con ragionevole ottimismo, perché vogliamo che questa storia abbia a continuare, nel rispetto dell’interesse generale e di tutti coloro che ruotano intorno alla Banca, quale volano di sviluppo non solo economico, ma anche umano e sociale”.