“La competizione è ciò che ci spinge ad allenarci meglio, con più impegno. Così in questo periodo ho deciso di cimentarmi in una prova particolarmente difficile, già programmata per il 2021, ma, data l’assenza di gare quest’anno, ho pensato che questo era il momento giusto per provare ad affrontarla”
A parlare è Nicolas Samparisi, il ciclista tiranese di 28 anni, che dopo aver partecipato con onore ai Campionati mondiali di ciclocross in Svizzera a inizio febbraio ha visto la sua stagione, come tutti gli atleti professionisti, bloccata dall’emergenza coronavirus. Così, dalla piazza virtuale di Tirano si racconta, Nicola, il più grande dei due fratelli cresciuti a pane e bicicletta, annuncia il prossimo obiettivo, verosimilmente a fine giugno al quale sta lavorando, intensificando il carico di lavoro. Si tratta dell’everesting, termine col quale si indicano salite ripetute fino a raggiungere un dislivello pari a quello della montagna più alta del mondo, 8848 metri.
“Lo farò con la mia KTM da mountainbike, quasi sicuramente una Myroon sonic, perché sarà un everesting diverso da quello che si conosce - dichiara – sarà un everesting da fuoristrada”.
Non le salite conosciute di Gavia, Stelvio o Mortirolo, dunque: Nicolas si vuol mettere alla prova su tracciati misti, prima asfalto, poi sterrato: tra i papabili, che l’atleta sta studiando, percorsi di casa meno celebri ma ugualmente impegnativi e spettacolari, come la salita che da Villa di Tirano conduce verso Novaglia e poi fino a Lughina, oppure in Val Grosina orientale, da Eita fino al Passo di Verva. In chiusura un messaggio e un consiglio ai tifosi appassionati di bici:
“Continuate a seguirmi, e presto avrete notizie sulla prova che ho deciso di affrontare. Mi raccomando, ponetevi sempre dei limiti per provare a superarli. Questa è una cosa fondamentale per noi atleti”